mercoledì 18 ottobre 2017

lunedì 16 ottobre 2017

CRIMINALE COMUNISTA : Viktor Semenovic Abakumov

Viktor Semënovič Abakumov (Mosca 1894 ( alcune fonti indicano la data di nascita nel 1896, o nel 1908) - 18 dicembre 1954) era figlio di un fuochista, e studiò fino ai 13 anni nella scuola comunale.
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Fino al 1927 fece il manovale e svolse lavori non qualificati, dopodiché entrò nel Komsomol dove ricoprì cariche elettive in diverse organizzazioni di fabbrica.
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In futuro sarebbe diventato un ufficiale di alto livello degli organi di sicurezza sovietici.
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E’ stato infatti capo del GURK (Direttorato centrale del controspionaggio), meglio noto come SMERS, e alto funzionario dell’MGB ( ex NKGB), ed era famoso per la brutalità che lo contraddistingueva soprattutto durante gli interrogatori dei prigionieri, che solitamente torturava con le proprie mani.
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Nel 1920 si iscrisse al Partito Comunista attraverso la Lega della Gioventù Comunista.
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Tra il 1921 e il 1923 partecipò alla brutale repressione della rivolta contadina nella regione di Ryazan Oblast, a sud est di Mosca.
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All’inizio degli anni trenta, espropriò una “komunalka” ovvero un condominio in cui vivevano 18 famiglie, con camere separate e servizi in comune, a Mosca, accanto al Cistye Prudy, il Lago Pulito, non lontano dal Teatro Sovremennik.
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Abakumov ne fece la sua residenza, descritta poi come esageratamente lussuosa.
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Pare che infatti Abakumov in quella casa sperperò oltre un milione di rubli pubblici per renderla insuperabile.
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Dal 1934 al 1937 fu dislocato al Direttorato centrale dei Campi e delle Colonie di lavoro (meglio noto come GULAG).
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Nel 1936 divenne sottufficiale della Sicurezza dello Stato, per essere poi trasferito nel 1937 nei ranghi dell’NKVD, la famigerata polizia segreta di Stalin.
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In tale contesto divenne responsabile della supervisione del servizio informazioni e controspionaggio all’interno delle industrie sovietiche.
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Nel 1938 divenne capo ad interim della Direzione UNKVD di Rostov.
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Ebbe un avanzamento di grado nel 1938 con la nomina a Capitano della Sicurezza dello Stato.
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Nel febbraio del 1941 fu richiamato a Mosca, dove fu eletto Vice Commissario dell’NKVD e gli fu affidato l’incarico di dedicarsi all’epurazione degli oppositori politici negli Stati Baltici.
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Nel luglio dello stesso anno fu nominato Capo della Direzione di un Reparto Speciale dell’NKVD con il grado di Commissario di 3° livello.
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Prese parte attiva alla grande epurazione, la repressione organizzata da Stalin stesso per epurare il partito comunista da presunti cospiratori, che portò alla condanna a morte di 55 imputati.
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Ricorrendo alle pressioni psicologiche e all’uso della tortura gli imputati furono costretti a confessare colpe non commesse.
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Abakumov divenne poi uno dei vice di Berija, il cinico e crudele esecutore, nonché suggeritore, di molte persecuzioni e delitti attuati in simbiosi con Stalin.
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Nel 1943 fu promosso Commissario di 2° livello dell’NKVD.
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Abakumov, Merkulov, e Berija
Dopo la fine del secondo conflitto mondiale offrì il compito di organizzatore dell’apparato di intelligence della Germania Est comunista a Heinrich Muller, ex capo della sezione IV dell’Ufficio di sicurezza del Reich tedesco, (Gestapo).
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Da notare che Muller era stato colui che firmò l’autorizzazione alla deportazione e allo sterminio di 45.000 ebrei ad Auschwitz nel 1943.
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Lavorando per la Direzione centrale del controspionaggio SMERSH (acronimo di Smert Shpionam  o “Death to spies”, Morte alle spie) si premurò spesso di acquisire prove e confessioni estorcendole personalmente mediante la tortura dei prigionieri.
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Nel 1946 fu nominato Ministro del Mgb, con referenza diretta direttamente con Stalin.
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Nel 1949 prese parte alle purghe relative alla repressione nota come ”affare di Leningrado”, in cui vennero giustiziati i membri del Politburo Kuznecov e Voznesenskij.
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Nel 1950 propose a Stalin la deportazione dei testimoni di Geova, che fu poi effettivamente eseguita l’anno successivo.
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Nel 1951 infatti oltre 9.000 Testimoni di Geova furono deportati in Siberia secondo il piano denominato “Operazione Nord.
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Finì poi per essere lui stesso vittima di una delle purghe di Stalin che temeva un suo legame segreto con Berija.
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Fu sospettato e imputato di aver “coperto” un complotto sionista nell’Mgb, durante l’istruttoria legata alla campagna antisemita.
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Su specifica indicazione di Stalin fu arrestato e torturato brutalmente, prima di essere condannato a morte e fucilato, nel 1954, condividendo la sorte di molti dei gerarchi comunisti che avevano percorso la strada della dittatura e del comunismo sovietico.
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Tratto da Italian-samizdat.
Scritto da Dissenso
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